“Invase la poesia come Genghis Khan. I suoi versi brucianti schiacciarono i sudditi tremanti d’ansia. E poi tacque. Per sette anni meditò sul mondo e le parole. Ed adesso ci sono gli Idilli: un maroso di domande salmastre e conclusioni corvine che cresce come il mare di notte, mentre i gozzi abbandonati scricchiolano nel porto e le reti dei pescatori piangono. Nella forma classica dei versi alessandrini, che vengono e vanno come le onde sulla battigia, sono risucchiate sempre più certezze. Tra poco sarà inverno. Probabilmente questi sono gli ultimi idilli che leggeremo.
Dopo anni di silenzio Ilja Leonard Pfeijffer è tornato come poeta con un libro molto atteso, pluripremiato, che è diventato subito un classici della letteratura olandese.”
Con Idilli, il poeta e romanziere acclamato dalla critica Ilja Leonard Pfeijffer tenta di raggiungere un terreno più alto. Questo grande volume di poesia lascia le forme più sperimentali che Pfeijffer ha esplorato nel passato; il libro consiste di 50 lunghi canti in alessandrini tonanti.
‘Pfeijffer fonde tutto il suo potere poetico, desiderio e padronanza in Idilli‘, afferma il rapporto della giuria del Premio VSB di 2016. ‘Questi sfoghi poetici formano l’elegia di un poeta in lutto per la rovina della poesia e del mondo. Con una grande quantità di spavalderia, che si alterna sorprendentemente con momenti di grande saggezza emotiva, Pfeijffer elabora le sue opinioni sulla società e l’arte di scrivere poesie. Questo libro è pieno di scoperte allegre, pensieri profondi ed estremamente banali, allusioni elaborate alla tradizione poetica, metafore frizzanti e un punto di vista poetico veramente eccentrico. Queste poesie cantano, scricchioliano, confabulano, desiderano ed sono permeate dal sogno inarrestabile del poeta.
In tutto questo libro borbottante e lirico, Pfeijffer medita su domande più grandi. Questi Idilli sono principalmente un addio all’idilliaco, pienamente consapevoli della finitezza e transitorietà:” E quello che ho scritto o detto, è soavemente cancellato dalle onde del mare. Ed al fine mormora il mormorio del mare.”