Il diario di Anna Frank è più di un libro sacro dell’innocenza assassinata, una testimonianza della Shoah che comanda soggezione obbligatoria e un monumento intoccabile che sembra di derivare la sua importanza soprattutto dal fatto che tiene vivo un ricordo di un episodio oscuro nel nostro passato. Avvicinandosi al libro in questo modo non si fa giustizia all’autrice. Scrive su argomenti che sono molto più universali dell’interesse specifico del contesto storico che ha completamente oscurato la sua opera. Nonostante le condizioni disumane in cui l’ha scritto, il suo libro puzza di uomo. È la testimonianza di una giovane donna con sentimenti nascenti che sono estremamente scomodi nella strana situazione in cui si trova. È il resoconto di un bizzarro esperimento, in cui le persone sono rinchiuse per anni in uno spazio e hanno pochi contatti con il mondo esterno di cui sanno solo che è estremamente ostile. L’alloggio segreto che Anne Frank ha descritto nel suo libro, è un laboratorio claustrofobica di emozioni, paure, ostilità, speranza e disperazione, che sono troppo umane nella loro ingrandimento disumano.
Ora che il diritto d’autore è scaduto, settant’anni dopo la morte dell’autrice, i tempi sono maturi per un adattamento libero della storia che Anna Frank ha scritto e per un’interpretazione della versione più schietta del suo diario, in cui l’elemento umano è posto in primo piano. Questo spettacolo offre una messa in scena intima e inquietante della claustrofobica società in miniatura nell’alloggio segreto. Questo spettacolo immaginario cerca l’ambiguità e l’imbarazzo nelle relazioni reciproche delle vittime, che nelle loro relazioni gli uni agli altri in questa situazione estrema possono anche diventare rei. È lì il vero dramma dell’alloggio segreto. Questo è ciò che questo spettacolo vuole rendere visibile, udibile e tangibile. E questo disagio è indagato dalla prospettiva inquieta di una ragazza che, nonostante tutto, diventa una donna. Questo è l’approccio che fa giustizia ad Anne Frank.
Prima: 11 november 2017, Stadsschouwburg Haarlem, Haarlem.
Attori: Anne van der Burg, Hajo Bruins, Oda Spelbos, Raymonde de Kuyper, Cees Geel, Marie Louise Stheins, Michiel Nooter, Joost Koning en Amarenske Haitsma.
Regia: Johan Doesburg.
Compagnia: Hummelinck Stuurman Theaterproducties.